Sono 37 anni che una missione di suore orsoline opera nel Barrio San Antonio a San Pedro, nella provincia di Laguna, nelle Filippine, sostenendo le persone più povere che continuano a vivere in condizioni di miseria, in case simili alle baracche, senza accesso alla rete idrica, ma rifornendosi di acqua non potabile dagli appositi camion. Da quest’anno la Fondazione Santa Rita da Cascia, colpita dall’impegno delle suore, che si definiscono “apostole educatrici”, ha deciso di sostenere i loro progetti, in favore dell’istruzione, di cui la popolazione riconosce il valore, e le opere di carità.
L’area di cui le suore si occupano è composta da 11 “sitios” (piccoli villaggi) e conta più di 2.600 famiglie povere, che ogni anno cresce costantemente, soprattutto dopo la pandemia. Molte persone non hanno un lavoro regolare, soprattutto perché non hanno ultimato gli studi. Pochi sono quelli che riescono a mangiare tre volte al giorno, riso e verdure. Molti bambini soffrono fame, malnutrizione e si ammalano non solo per penuria di cibo, ma anche per mancanza di medicinali e precarie condizioni abitative.
Ventuno anni fa le suore hanno avviato una scuola, chiamata Day Care Center, in linea con il progetto educativo di coprire il primo livello dell’istruzione di base (Kindergarten) per i bambini più poveri, a partire dai 5 anni, che non possono permettersi di andare a scuola e per cui il governo non offre politiche di sostegno sufficienti. Frequentare la scuola significa apprendere come scrivere e leggere l’alfabeto, nonché come contare i numeri, oltre a imparare a giocare con i compagni di classe, socializzare e pregare. Sono 60 quelli accolti ogni anno, in maniera completamente gratuita, garantendo il salario degli insegnanti, i libri, il materiale scolastico, il necessario per le aule, i materiali per la pulizia e l’energia elettrica.
Il sogno delle suore è aprire 2 nuove classi per consentire agli studenti di frequentare gli ultimi due livelli dell’istruzione superiore, per cui non esistono strutture pubbliche nel Barrio San Antonio.
Con il sostegno a questo progetto possiamo donare la speranza per un futuro più dignitoso anche a chi è costretto a vivere tra le baracche, ma continua a sognare una vita diversa, soprattutto per i propri figli.