La Fondazione Santa Rita dedica parte dei suoi progetti di solidarietà alle persone con disabilità intellettiva, tra cui il disturbo dello spettro autistico. Sosteniamo in modo particolare quelli che mettono in primo piano il valore inclusivo e il ruolo terapeutico dello sport. Perché lo sport è davvero per tutti e migliora la vita!
I progetti testimoniano concretamente questo approccio, permettendo ai bambini e giovani adulti a cui sono destinati di esprimersi, integrarsi, avere pari opportunità e sviluppare nuove abilità, in contesti economici e sociali spesso difficili.
A Ravenna l’ippoterapia abbatte le barriere sociali e culturali
A Ravenna, nella frazione di Ammonite, sosteniamo l’associazione Villagio Lakota per un progetto triennale, dal 2024 e al 2026, indirizzato a 26 ragazzi e ragazze tra i 4 e i 32 anni. Prevede l’adozione dell’ippoterapia come strumento di inclusione sociale, di acquisizione di maggiori capacità psicomotorie e di fiducia in se stessi.
La conoscenza con il cavallo e il suo ambiente, lo sviluppo di un rapporto con l’animale e il prendersene cura, inoltre, accrescono il senso di sicurezza e benessere nelle persone con disabilità intellettiva, migliorando la loro qualità di vita.
L’ippoterapia ha già aiutato Elena, 16 anni, a superare la paura degli animali e Filippo, 14 anni, a sviluppare consapevolezza e autocontrollo. In realtà, il progetto si distingue dall’ippoterapia tradizionale in quanto non prevede la presenza di psicologi, fisioterapisti e medici, ma si basa unicamente sulla competenza dell’istruttrice, che unisce la conoscenza della disabilità alla profonda esperienza del cavallo.
Il sostegno della nostra Fondazione per questo progetto mira a coprire i costi delle lezioni di ippoterapia e del tondino – la struttura coperta sotto cui svolgerle in caso di freddo e pioggia – per un contributo triennale di oltre 139mila euro totali.
In canoa a Napoli, dove i limiti diventano opportunità e occasione di normalità
A Napoli, nel quartiere periferico di Soccavo, sosteniamo l’Accademia del Remo, un’associazione unica nel suo genere che promuove la pratica del canottaggio, con approccio medico-scientifico, come attività sportiva per tutti, nessuno escluso.
Il progetto è dedicato a 30 persone tra i 12 e 45 anni ed è mirato a migliorare la loro autostima, l’autodeterminazione e l’autonomia. Ma non solo. Avere l’opportunità di allenarsi contribuisce in maniera concreta al loro sviluppo motorio, alle capacità relazionali, emotive e comunicative.
Una vera terapia e uno sport praticato a livello agonistico, tanto da permettere a qualcuno, come Lorenzo, 30 anni, un “salto quantico” nel suo sviluppo personale.
La nostra Fondazione col suo sostegno vuole assicurare ai ragazzi del canottaggio l’acquisto di un van, per favorire i loro spostamenti in caso di allenamenti e trasferte per le gare, oltre a sostenere i costi dei collaboratori necessari allo svolgimento delle attività, per un totale di 31mila euro.